Sei qui: HomeSpeleologiacampagna di placchettamento sui Monti Pisani

campagna di placchettamento sui Monti Pisani


Aspettando il 90esimo compleanno GSPi… 

Domenica mattina, tre speleo assonnati muniti di trapano, gps , una quantità abnorme di placchette del catasto, un casco e scartofie varie si aggirano dentro un korando per la assonnata campagna pisana.

Siamo io,Marco e Paolo. 


Dopo una colazione che pareva un pranzo attiviamo i nostri neuroni in stato comatoso e cerchiamo di fare il programma della giornata , obiettivo : trovare il maggior numero possibile delle grotte presenti nel catasto per apporvi le placchette di riconoscimento.

Obiettivo reale : portare a casa almeno una placchetta in meno (e non perché sia stata persa), tornare prima del buio, non infrattarsi in mezzo a prunai infernali dai quali riemergere con la metà dell’epidermide , non portare a casa denunce per violazione di domicilio ed evitare di far arrivare infarti alle vecchiette che , avendo la grotticina cercata nel loro terreno, sono convinte ora di doverci pagare l’IMU ….si perché la cosa bella di queste “spedizioni” è che molte volte ti capita di cercare quella che un tempo era una grotta nel terreno di questo o di quel signore che volentieri ti mostra come adesso sia diventata un confortevole rifugio per oche e galline o animali di vario genere , una fantastica cantina con l’ingresso decorato dalle concrezioni trovate all'interno(ahhhhhh!!!) o una accessoriata officina fai da te nella quale passare le calde estati.
Insomma nonostante la carburazione lenta facciamo un bel programmino e ci dirigiamo verso Vecchiano.
Devo ammettere che io e Marco ci sentivamo molto ottimisti , c’era Paolo e con lui finalmente nessuna grotta ci sarebbe sfuggita, lui sapeva dove fossero e noi non saremo dovuti impazzire come al solito con le coordinate gps imprecise che in un caso ci hanno portato dritte dritte al punto esatto in cui giaceva una lapide…..percarità rispetto per il defunto ma lì per lì ricordo che non l’avessimo presa molto serenamente.

In quel di Avane su un settore di vie d’arrampicata ormai non frequentato troviamo la Tana della Volpe di Baccanella o Grotta dell’Inferno. Una grotticina che si sviluppa per qualche metro lungo una spaccatura nella roccia dentro la quale sono state rinvenute sepolture risalenti al II III millennio a.C. è ora abitata da un paio di pipistrellini assonnati.
All'altezza della strada addentrandosi di qualche metro nei rovi passiamo per La Cantinaccia.
L’ingresso è stato modificato artificialmente e al suo interno sono ancora presenti i sostegni per le botti del vino. Inutile dire che la prima volta ,quando le vidi nella penombra così disposte mi son sembrate una serie di lapidi …ma queste forse sono suggestioni che devo cercare di curare per conto mio. Una cosa interessante che ho notato è che del laghetto che si trovava in fondo alla grotta nello stesso periodo non c’è più la minima traccia è ora solo un secco saltino di un paio di metri che prosegue in discesa.

Ripreso il mitico Korando andiamo dritti verso il Castello di Santa Maria in cerca della Buca di Santa Maria in Castello.
Bellissimo il paesaggio e il monastero .Non bello ma maestoso il fronte di cava ….la grotta? Non vi so dire, in questo caso è entrato in gioco un fattore non previsto… file danneggiato nella memoria del Mannucci niente da fare!
Quando la fame stava iniziando a farsi sentire ci spostiamo verso la zona del Paduletto per placchettare altre tre grotte, il Pozzo del Paduletto, Tana del Paduletto1 (o Grotta Dell’Ulivo) e la Tana del Paduletto2 (o Nuova Guinea). I primi due sono pozzi che scendono per una quindicina di metri, uno proprio sul ciglio della strada e l’altro qualche metro sopra in mezzo alla vegetazione.

La terza….beh della terza non si sa come e perché sembra sparita la placchetta,ed è qui , in un momento di raptus maniacale che Paolo decide di fermarsi a riporle tutte in ordine alfabetico.
Bella, bellissima iniziativa che però visti i soggetti avrà vita breve. Nonostante il lavoro certosino la placchetta non salta fuori, verrà rinvenuta in nottata, e su questo potremmo scrivere un capitolo: “Marco Innocenzi e l'uso alternativo delle placchette del catasto” ma meglio lasciar perdere….
Sono le 14:00 il sole è ancora alto e le placchette da mettere ancora tante ma i tre speleo si dirigono verso altri luoghi. Intorno alle 17:00 si trovano nel sottobosco della collina alle spalle della bellissima Villa di Corliano, disposti in assetto da battuta palmo a palmo cercano qualcosa tra rovi e strade ormai ricoperte da fitta vegetazione. Ma che ci fanno li?? Mah…questi speleo non riescono proprio a rispettare i programmi fatti! Questa però è un’altra storia.

Marta GSPi

stop view
/
      powered by ozio gallery