Raditour felicemente riuscito! 1-3 maggio 2015

Voglia di marmo esaudita.

Raditour felicemente riuscito! 1-3 maggio 2015.


In sintesi: Venerdì giornata di viaggio fino a Levigliani e mangiare. Sabato giornata di grotta e mangiare. Domenica giornata trekking fino al Rifugio Del Freo sopra il Corchia con sosta pranzo là.


Dettagli: Dopo 14 anni torno in Apuane e ammetto che ora dopo 3 giorni non mi ricordavo proprio quasi niente, anzi ricordavo sì che erano belle, ma non cosi tanto! Il Guaglio è rimandato a questa estate, ma visto che il Corchia ha 70 km di sviluppo per un mille di dislivello, e 15 ingressi, diciamo che c’è da divertirsi lo stesso. Il gruppo è composto da Gigione, Marina, me, Alberto, Robertino, Orzo Wei, Gianpaolo Pessina. Siamo accompagnati da Pascal Vacca del G.S. Pisa che porta con lui anche il Mancini, Marco e Andrea. Li avevo accompagnati in Buso della Rana due anni fa, per cui il giro è uno scambio di gemellaggio. Il Mancini è l’equivalente di Nonno Cester, 40 anni di speleologia e tanta simpatia, un piacere di personcina a modino.
Siamo arrivati dalla Mamma Piera, presso il suo albergo Vallechiara, un albergo dove si entra clienti e si esce amici. Questa signora è una istituzione speleologica, un po’ come la Elide a Lusiana di Asiago. Sono donne - mamma universale che sanno come coccolare gli speleo! Prezzi super stracciati per panze e gole senza fondo! Ci ha dato un intero appartamento dove dormire a 10 euro a testa e ci ha fatto mangiare per 15 euro comprendendo antipasti, primi, secondi, contorni. Sono tornata a casa con 2 kg in più! Lei con la sua parlata ti spiazza:” Ah bimbi amorosi, se ci arrivo fo, altrimenti fo quel che mi pare e voi siete contenti lo stesso!”. Se tu vuoi una cosa, sta sicuro che arriva quello che pare a lei, cioè una valangata di cibo! Magna e tasi! E te credo che poi alla fine ti dice: “Ragazzi belli siete tanta roba eh!!”, ti dà talmente tanto da mangiare che esci più tanto di prima! “Perché se dovete andà in grotta, vi penso io a voi! Nun te preoccupà!”.
A parte mangiare, abbiamo anche giocato a carte, a Macchiavelli. Quella antipatica di Marina ha vinto pure tre volte su tre, non te se po’ portar via più!!
Il sabato mattina arrivano i pisani. La Piera:” Non ve preoccupà perché dato so che fanno 15 minuti di ritardo, quindi fate colazione con calma!”. Minchia, ma li conosce proprio nell’intimo sti speleo!
Pascal mi fa un altro cambio programma. Ci porta al Ramo di Fiorentini, non più la Traversata Eolo-Serpente (cosi tocca tornare eh!). Io:” A me va bene tutto, ma ti presento Robertino, basta che ci passi lui!”. La faccia di Pascal quando la ha visto mi ha fatto sbellicare dal ridere. Lui:”Boia!! Grande ok, ma non cosi! Eh in teoria nella buca da lettere passi…”. “Beh ma il Corchia ha anche 15 ingressi”, il Mancini gli ha risposto, “Uscirà da altre parti!”. E cosi fu. Tutti dentro per la via del Serpente, con una camminatina di 10 minuti soli, grazie al fatto che ci si cambia davanti l’ingresso turistico del Corchia raggiungibile in macchina mediante permesso di transito dato da Mamma Piera. Tutto attorno pieno di speleo, gente che esce da qualche punta notturna, e noi notiamo un particolare: tutti puliti!! Niente pacio! Evviva il marmo!
Il Ramo dei Fiorentini è interessante per la sua storia esplorativa che negli anni ’80 vedeva in competizione fiorentini e piemontesi per la giunzione del sistema Corchia con il Fighierà. I fiorentini lo hanno risalito per centinaia di metri dal basso, mentre i piemontesi lavorano dall’alto e hanno beffato le grandi fatiche degli altri trovando il collegamento solo perché gli era caduta la busta d’armo!! (cosi me la han raccontata!). Considerato quello che abbiamo visto e che facevano tutto senza corda per selezione naturale, tanto di cappello!!
L’entrata del Serpente consiste in una comoda diaclasi in discesa e poi un P30.

La buca da lettere non è una cassettiera infernale, Robertino passa per effetto della gravità! In questo giro Gigione è l’unico a sentirsi più magro del solito, ne ha uno più grosso a paragone! Una volta superato il pozzo si entra in una galleria e si intercetta la parte turistica illuminata a giorno. Le luci quasi si accendono per sensori di presenza, ti fan sentire quasi importante!. Questa parte è lunga 2 km e mi fa sentire vecchia il ricordo che questa la ho percorsa quando non c’era tutto questo acciaio, ma durante i lavori in corso per renderla tale. Ci si allongiava sulle impalcature! Hanno fatto un gran bel lavoro. Vestiti da speleo in grotta turistica è una delle sensazioni che ti dà il Corchia.
Lasciamo la comodità per prendere una galleria a sinistra appena prima che il sentiero si stringa. Si percorre una galleria in dolce saliscendi avvicinandoci sempre più al Ramo del Fiume Vidal (un nome, un programma!): il rumore è timavico, musica da camera!! L’acqua cristallina, verde smeraldo! Toboga, Valmaor! Ci si ferma ad ammirare. Forme nuove, sensazioni appaganti. Lo risaliamo nella parte fossile alta, a volte intercettandone l’attivo, fino ad arrivare al pozzone di 65 metri, che i fiorentini hanno risalito tutto a suo tempo. A fianco scende l’attivo con una bella cascata fragorosa. Si arriva a camminare sulla condotta attiva, una altra galleria comoda fino al pozzo delle pisoliti, alto 40 metri, con una altra cascata spettacolare. Da qui si entra nella forra Tugulka che si risale fino a tetto abbandonando l’acqua e provando l’ebbrezza della forra fossile larga, un po’ come il traverso che porta al P0 della Genziana tanto per capirsi, con una progressione a X insomma, molto aeriforme! In questi punti comincio a perdere membri della truppa per stanchezza. I traversi sono sempre piuttosto ampi e acrobatici, pensare che i fiorentini li avevano risaliti sempre senza niente! E qui qualche cordina, anche se secca, bigolosa, con fattore di caduta 2 più più, c’è insomma!
Io ho un blocco su un passaggio non armato che implica una spaccata sul vuoto. Ma tra Gigione e Orzo mi trovo come un salame nel panino e mi fanno andare avanti. Si risale ancora una forra fossile senza corda, con belle marmitte sfondate che trovo confortevoli e sicure visto la risalita su piano inclinato mi fa un po’ bau bau micio micio, mi ci metto dentro tutta! Qua il tacchinaggio di Felpe non funziona, servono progressioni da dinosauro! Ben lo sa Pessina che è planato di culo! Arriviamo fino alla Sala del pipistrello, concrezionata, bianca, molto carina all’inizio. Poi il resto è ingombra di massi di frana. Da qui si va verso il collegamento con il Fighierà, ma diciamo che eravamo già soddisfatti cosi. Magnificenza Corchia, i miei ossequi, si torna indietro a gruppetti.
Io e Orzo rimaniamo ultimi con Pascal e Andrea, quando avvicinandoci alla parte turistica sentiamo voci. Capiamo che è l’ultimo giro di visitatori e Pascal gli intima: “Non date noccioline agli speleo!”. Entriamo in scena come fosse da programma e io mi piego in quattro dal ridere. Poi via lungo la galleria e quando arrivo davanti al portone dell’uscita turistica, la guardo sbavando ma Pascal mi “fa pressioni emotive”. Fanculo, si esce dal Serpente facendo tutto il giro e altri 30 metri di pozzo! E che non si dica che sono vecchia!! All’uscita Orzo dice di essere stanco, ormai non ha più fisico, quei pettorali sono attaccati col Vinavil per fare scena!
Tutti dalla Piera allora, dopo 8 ore di giro super soft. Stasera ci dà da mangiare anche per il porco: ci sono pure due feste di compleanno dell’avvocato!
Il giorno dopo decidiamo di andare a camminare sul Corchia fino al Rifugio del Freo, 300 m di quota più su del antro, si parte proprio da qui. Lungo il sentiero si può ammirare tutto il paesaggio che il metamorfico solo ti sa dare, sia il marmo che tutta la varietà di filladi e scisti. Una goduria. Il panorama in quota è pure piacevole, tra prati, dolci fianchi, panettoni ciccioni delle cime sinuose. Il minestrone e il salame al cinghiale in rifugio sono indimenticabili. Fatta e compida, si torna a casa e per questa volta: ciao Apuane! Grazie agli amici del G.S. Pisa e a tutti gli altri toscani a cui ho rotto le balle!
E chi che me vol mal me magni le culate, vero Pessina?!

Barbara Grillo (Radicio)